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Cucinalkemika. Laboratorio di pensieri tramutati in cibo

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20 agosto 2017

Latti da mangiare 3.0: il mio menù al profumo di mare


Donde frente al mar, la felicidad resulta una idea sencilla
Di fronte al mare, la felicità è un'idea semplice
 Jean-Claude Izzo, Chourmo



Quante volte, seduta in silenzio davanti al mare, ho provato questa sensazione così ben descritta in pochi tratti, come una pennellata, nel romanzo di Jean-Claude Izzo.

Chi è nato e vive sul mare può capirne davvero l'essenza, perchè non può che sentirne all'interno la forza, il richiamo continuo, il vento che ne trasporta l'odore inconfondibile soprattutto in inverno, quando un po' si dimentica.
 
Dall'Adriatico all'Oceano Pacifico passando per l'Atlantico nei numerosi viaggi la sensazione è sempre stata la stessa, fermarsi su una spiaggia, su una roccia o dietro un oblò sporco di sale e guardare la sua immensità, perdere il senso del tempo, annullare la visione dell'orizzonte e guardare oltre i suoi colori, affogando i pensieri nelle infinite sfumature di verde/blu, 
ed è così che "ho sempre trovato la felicità nelle cose semplici".


Realizzare un menù per il contest "Latti da mangiare 3.0" organizzato dalla storica fattoria toscana dal XIII secolo Il PALAGIACCIO nel quale era possibile scegliere l'abbinamento dei tre tagli di formaggio ricevuti in omaggio abbinandoli con elementi del mare o del bosco, per me è stato immediato pensare al mare.

Ricordando i miei tuffi tra le sue onde mi sono immersa e ho immaginato di arrivare a toccare il fondale per raccogliere i suoi più grandi tesori, i frutti racchiusi nelle conchiglie di madreperla.

Sono nati così gli scrigni al BLU MUGELLO, un erborinato dalla buccia commestibile che ha accompagnato il sapore della zucca e delle cozze al suo interno.



Nella mia "visione" sono riemersa e sono stata avvolta dalla bianca spuma marina, trasformata nella realtà in un fresco gelato al GRAN MUGELLO, senza uova e senza l'uso della gelatiera, abbinandolo al limone e qualche goccia di miele millefiori.



Avevo pensato di realizzare inizialmente questo gelato con il FIOR di MUGELLO, ma all'assaggio non ne sono più stata certa per via dell'intensità maggiore del suo sapore. Utilizzare il Gran Mugello dal gusto più equilibrato ha permesso al gelato di assumere un naturale e lieve sentore di noce moscata.
 
Del gelato salato sono stata folgorata assaggiando il gusto "Pere e Grana Padano" e "Pecorino e miele d'acacia" nella scorsa degustazione, avendo anche letto che Michel Roux, nel suo libro "Uova", ne aveva inventato una versione al Camembert negli anni '60 come digestivo per pulire il palato accompagnandolo con biscottini al formaggio, mentre io ho preferito servire il gelato accompagnandolo con cialde al lime e paprika.




Delle infinite possibilità di combinare elementi di mare e di terra avevo già parlato e sentivo da tempo le grandi potenzialità di questa cucina; osare con il formaggio è stato inizialmente difficile da immaginare, ma una volta realizzate queste ricette i mie dubbi si sono sciolti nell'immediato.



E' nato così il mio menù dove il profumo di mare incontra il Mugello, un antipasto e un dolce, per la fattoria IL PALAGIACCIO che ringrazio per avermi dato questa occasione utilizzando i suoi preziosi formaggi con il contest  
"Latti da mangiare 3.0"


Scrigni al Blu Mugello ripieni di zucca e cozze

 


INGREDIENTI:
(con questa dose si realizzano circa 60 gusci) 


Per gli scrigni 

200 g di farina 00
70 g di burro salato
80 ml di acqua ghiacciata
mezzo cucchiano di sale fino
50 g di Blu Mugello

Per preparare i gusci accendere la piastra delle noci (la mia è elettrica) e farla scaldare fino a temperatura. Intanto inserire la farina, il burro, il sale e l'acqua ghiacciata in un robot da cucina ed impastare per pochi secondi. Estrarre l'impasto (molto elastico) e aggiungere con le mani il BLU MUGELLO tagliato a piccoli pezzetti. Amalgamare finchè la pasta non cambia colore, aggiungendo pochissima farina se è nel frattempo diventato un po' appiccicoso. Formare delle palline di circa 3 grammi e cuocerle nella piastra fino a terminare l'impasto. Lasciarle raffreddare e se non devono essere farcite nell'immediato conservarle in una scatola di latta ben chiusa.


Per la farcitura
100 g di zucca cotta
2 cucchiai di yogurt greco
cozze (tante quanti sono gli scrigni da farcire)
due spicchi di aglio
olio extravergine di oliva
prezzemolo
sale

Pulire per bene le cozze, versarle in una pentola con poca acqua e chiudere con il coperchio facendole cuocere per un po' dopo che si saranno aperte. 
Lasciarle raffreddare e successivamente toglierle dai gusci.
Versare la zucca precedentemente cotta in un piatto (al forno, sbollentata per poco tempo in acqua salata oppure al vapore) e schiacciarla con una forchetta, eliminando l'acqua in eccesso. In una padella versare qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva e due spicchi di aglio in camicia schiacciati leggermente, fare soffriggere per pochi minuti. Abbassare la fiamma, togliere l'aglio e versare le cozze già pulite facendole dorare leggermente. Unire la zucca schiacciata e il sale, girate con un cucchiaio di legno per amalgamare il tutto molto delicatamente.
 Mettere in un piatto e lasciare raffreddare per bene. 
Quando la zucca e le cozze saranno raffreddate unire due cucchiai di yogurt greco e il prezzemolo tritato.

Formare gli scrigni raccogliendo con un cucchiaino un po' del composto di zucca e cozze e farcire metà guscio chiudendo con l'altro. Questo antipasto va servito subito, la farcitura rovinerebbe la friabilità dei gusci se inserita troppo tempo prima.


Gelato al Gran Mugello, limone e miele millefiori




INGREDIENTI (per 4 persone)

Per il gelato

250 g di panna fresca 
100 ml di latte
125 g di Gran Mugello
la scorza di due limoni non trattati
un cucchiaio di Miele Millefiori


Far bollire a fuoco basso il latte e la panna con la buccia di un limone tagliata a pezzi grandi (solo la parte gialla). Grattugiare o tritare in piccoli pezzi il GRAN MUGELLO e versarlo nel latte bollente dopo aver tolto la buccia di limone. Girare e far sciogliere il formaggio. Frullare con il minipimer e filtrare la crema ottenuta. Lasciare raffreddare.
Versare il composto in un contenitore adatto e mettere in freezer per un'ora. 
Riprendere il composto, movimentarlo con un cucchiaio e montarlo con le fruste finchè non diventa spumoso. Aggiungere delicatamente la buccia grattugiata dell'altro limone e amalgamare. Mettere di nuovo in freezer per un'ora. Servire nelle coppette con un filo di miele millefiori e una cialda al lime e paprika.



Per le cialde al lime e paprika

50 ml di vino
25 ml di olio di semi
farina q.b.
la punta di un cucchiaino di paprika dolce
buccia grattata di un lime
sale


Far scaldare le piastre per le cialde.
In una ciotola versare il vino, l'olio, il sale e la buccia grattugiata del lime. Amalgamare e aggiungere pian piano la farina setacciata con la paprika fino ad ottenere una consistenza non troppo fluida ma nemmeno dura.
Quando le piastre hanno raggiunto la temperatura ottimale, ungerle con un po' di olio di oliva spennellandole con un pennello da cucina e versare un cucchiaio di impasto. Le cialde sono pronte quando dalle piastre non si vedrà più uscire il vapore, per quelle salate occorre sempre un po' più tempo di cottura rispetto alle dolci. Si conservano per alcuni giorni in una scatola di latta ben chiusa.





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18 aprile 2015

Pancakes al latticello e smoothie di mirtilli


Eravamo seduti in cucina, nella nuova casa dove ci eravamo trasferiti da pochi giorni 
quando mio padre disse: "questa settimana partiremo per l'America". 
Era il 1982 con i miei quasi 6 anni, un fratello di 8, mia madre incinta di tre mesi.


L'aereo per Boston, le valigie, il caldo, l'accoglienza di notte, la stanchezza davanti ad una minestra di patate arancioni che scambiai per carote e poi il buio fino all'indomani quando io e mio fratello ci ritrovammo soli nella casa di legno della zia di nostro padre.

Al piano di sotto, sul tavolo, due enormi tazze, il latte, una scatola di cereali, colori a cera e un album.
 Ci sedemmo sulla soglia della porta in veranda, davanti a noi un giardino molto curato.

Io: Allora... questa è davvero l'America
Lui (col tono da grande): Sì
Io: che facciamo adesso?
Lui: non lo so, scappiamo, così imparano a lasciarci soli.

Arrivò un uomo dai capelli bianchi, ci prese per mano e ci portò in un negozio poco distante:
enormi scaffali colmi di buste e confezioni colorate, ci chiese di indicare quali desiderassimo e ne uscimmo con due sacchetti pieni.

Il nostro primo giorno trascorse mangiando fili di liquirizia rossa e caramelle come compresse farmaceutiche fluorescenti.

Tutto sommato l'idea di scappare poteva anche aspettare.


Seguirono più di 20 di giorni così, fatti di corse e docce col tubo in giardino tra scoiattoli e tartarughe, gite in barca, visite, città, paesi, boschi, lunghi viaggi in auto, ristoranti di ogni genere, grandi centri commerciali e piccoli negozi, zoo, amici, cibo sconosciuto.

Tutto aveva una dimensione immensa, più grande e colorata di quello che gli occhi di un bambino potessero contenere e controllare.


Al nostro rientro per giorni interi e poi per anni sfogliammo le centinaia di foto scattate in quella vacanza, si iniziava sempre da quelle nuvole rosa riprese dall'aereo e non si riusciva mai a terminare, perchè ogni immagine ci trascinava in un racconto dove vinceva chi ricordava più dettagli.

Persino quando molti mesi più tardi arrivò nostro fratello, io sfilai da quell'album una foto di mia madre come prova e gridai: "Guarda, c'eri anche tu in America!"

I miei ricordi si sono consolidati grazie a quelle fotografie, per questo motivo credo che le parole del vicepresidente di Google, Vinton Cerf, (tradotto qui), riescano a descrivere perfettamente quanto sia importante oggi diventare consapevoli del concetto di "preservazione del digitale" per permettere alla nostra memoria di conservarsi a lungo.



PANCAKES AL LATTICELLO

140 g di farina 00
2 cucchiai di zucchero
1 uovo
un pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito per dolci vanigliato
1/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio
250 g di latticello(*)
40 g di burro fuso
Poco burro per ungere il pentolino
sciroppo d’acero
zucchero a velo
In una ciotola unite la farina, lo zucchero, il lievito, il bicarbonato di sodio e il sale.
In un’altra ciotola amalgamate insieme il latticello, l’uovo e il burro fuso. Versate questo composto liquido su quello con la farina e non mescolate tanto, non importa se ci saranno grumi, sarà salva la leggerezza dei pancakes.
Scaldate poco burro in una piccolo pentolino antiaderente e quando sarà ben caldo, versate mezzo mestolo di pastella. Quando al centro si saranno formate delle grandi bolle, giratelo e lasciate cuocere ancora dall’altro lato finché diventerà di un bel colore dorato. Servite i pancakes bagnandoli con lo sciroppo d'acero e una spolverata di zucchero a velo e consumateli immediatamente.
(*) Il Latticello: si ottiene preparando il burro in casa. Si può sostituire preparandolo mezz'ora prima di usarlo e mescolando insieme tre parti di yogurt magro (in questo caso 180 g) con una di latte (70 ml) e aggiungendo un cucchiaio raso di succo di limone.


*****


SMOOTHIE DI MIRTILLI

4 cucchiai di mirtilli
il succo di un pompelmo
1 lime
1 cucchiaio di sciroppo di agave (o altro dolcificante)

Lavate i mirtilli e frullateli con il succo di pompelmo e il succo di lime.
Aggiungete il dolcificante e frullate ancora. Filtrate e servite.

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27 marzo 2015

Baccalà mantecato all'arancia e ferratelle salate al mais


In molti mi chiedono perchè io curi un blog.
 Cucinare, fotografare, scrivere e non da ultimo prendersi la responsabilità di (ri)lasciare contenuti sul web, lasciano pensare sempre che questo impegno abbia un corrispettivo in termini di denaro.

Se misuriamo il guadagno sotto quel punto di vista rispondo subito di no.


Se invece si parla di un altro tipo di guadagno, quello che davvero conta per me, allora sì,
lo ammetto, tanto che nel frattempo sono diventata anche molto ricca!

In tutti questi anni grazie a questo spazio sono cresciuta, ho conosciuto persone belle ma anche il contrario (il che non è male perchè aiuta a farsi le ossa e a credere di più nella propria onestà),
ho fatto molte esperienze, sono stata assente o troppo presente,
insomma ho fatto un po' come volevo perchè mi piace la libertà che il blog ogni volta mi regala.


Ad ogni modo oggi dopo quasi sette anni sono felice di viverlo, mi fa stare bene, mi aiuta a misurarmi con me stessa, a mettermi alla prova, a mettere nero su bianco i pensieri e non nasconderli in un diario segreto, anche se la familiarità con il tuo spazio molto spesso gioca brutti scherzi confondendo i post con le pagine di un diario che tu credi nessuno stia leggendo.


A questo proposito ho letto di recente un post di Andrea Zanni di "Questo Blog non esiste"
che seguo e che mi piace molto (riguarda il mio lavoro)
e che descrive alla perfezione quello che intendo sulla scrittura/lettura/partecipazione.
Lo trovate qui, a me già il titolo ha fatto innamorare.
 

Come in questo caso, quando sono stata a Semivicoli ho assaggiato le deliziose polpette di baccalà all'arancia di Marzia Buzzanca e ho subito immaginato come potesse essere un baccalà mantecato allo stesso sentore di arancia, servito accompagnato da ferratelle salate al mais.


E' proprio vero, partecipare è moltiplicare,
 e ora provate anche voi a declinare queste parole in tutte le forme che conoscete, 
io l'ho fatto con le idee in cucina.




Ricetta per le Ferratelle salate al mais


1 bicchiere di vino bianco
1/2 bicchiere di olio di semi di girasole
un cuchiaino raso di sale fino
3 cucchiai di farina 00
Farina di mais fioretto quanto basta

Scaldate la biscottiera modello 8055100 della Cbe Elettrodomestici
(io la lascio almeno 20 minuti accesa prima di usarla).

In una ciotola versate il vino e aggiungete l'olio e il sale. Amalgamate e aggiungete pian piano la farina 00 e poi quella di mais fioretto fino a raggiungere una consistenza non troppo fluida e non dura. Quando il ferro per le cialde sarà pronto spennellate le piastre con poco olio e procedete versando un po' alla volta il composto (un piccolo mestolo). Vi accorgerete che le cialde sono pronte quando dalle piastre non vedrete più uscire il vapore perchè l'impasto si sarà ormai asciugato. Aprite e staccatele aiutandovi con una forchetta. Si conservano anche il giorno dopo croccanti e friabili se conservate in una scatola di latta ben chiusa.


Ricetta per il Baccalà mantecato all'arancia


300 g di baccalà già messo a bagno
30 ml di olio extra vergine d'oliva
30 ml di olio di semi di girasole
30 ml di succo d'arancia
La buccia grattata di 1/4 d'arancia non trattata
sale (se serve)


Lasciate a bagno il baccalà per due giorni cambiando l'acqua tre volte al giorno (mattina, pomeriggio e sera). Trascorsi due giorni, cuocetelo in una pentola con acqua per soli 5 minuti dal momento del primo bollore.

Intanto unite in una ciotola i due tipi di olio e con una forchetta iniziate a sbattere unendo man mano il succo d'arancia.

Scolate il baccalà, deliscatelo, ma non togliete la pelle; mettete tutto il baccalà spezzettato in una ciotola (compresa la pelle). Con le fruste iniziate a montarlo per almeno 5 minuti, lo vedrete letteralmente triplicare e diventare spumoso.

Ora mentre continuate a montare aggiungete a filo il composto di olio e arancia e mantecate ancora altri 5 minuti. Assaggiate e se serve aggiungete un po' di sale. Unite la buccia d'arancia grattata (poca) e amalgamate. Il baccalà mantecato all'arancia è pronto, servitelo con le ferratelle salate al mais.

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20 marzo 2015

Una splendida serata al Castello di Semivicoli

Ci sono luoghi che al tuo passaggio sono in grado di regalarti una duplice esperienza,
 una dimensione intima e introspettiva fatta di silenzi e riflessioni, ed una più mondana e conviviale, fatta di eventi e di persone che si incontrano.

Questo è stato per me il Castello di Semivicoli nella sua serata di riapertura
la scorsa domenica 8 marzo, dove sono stata ospite con Taste Abruzzo.


Abbracciato dalle sue storiche mura ti senti protetto se visiti i locali del suo vecchio frantoio e quelli dell'antica bottaia, dove è possibile fare esperienze di degustazione dei vini della casa prodotti dalla famiglia Masciarelli che ha acquisito il palazzo baronale dall'originaria famiglia Perticone.

La sensazione più forte che ti assale quando entri nel castello è che tutto è in equilibrio, antichità e design contemporaneo convivono in una insolita perfezione e ti accolgono nei saloni baronali del primo piano, accanto ai quali si trova ancora intatta la cucina originale, un ambiente molto accogliente dove la padrona di casa, Marina Cvetic Masciarelli ci ha intrattenuti rispondendo alle domande della nostra Marianna Colantoni che ha moderato la serata.

Una serata dedicata al lavoro delle donne, caparbie, tenaci, creative, forti.
Le quattro protagoniste femminili sono state un grande esempio di dedizione e determinazione con i loro racconti, esperienze di vita molto diverse ma che convergono tutte in un comune denominatore: la passione per il proprio lavoro che valorizza la nostra regione, l'Abruzzo.
Marina Cvetic padrona di casa, imprenditrice dell'azienda vinicola Masciarelli
Paola Mucci di Abruzzo Creativo
Marzia Buzzanca sommelier e pizzaiola gourmet del noto ristorante aquilano Percorsi di Gusto
Marianna Colantoni cofounder di Taste Abruzzo, Digital Consultant e Social Media Specialist e foodblogger.



Il mio personale grazie di cuore va a loro e alla capacità di trasmettere attraverso il proprio lavoro una grande voglia di non perdere mai l'entusiasmo in quello in cui credi.



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16 marzo 2015

Agnello cacio e uova e un menù di Pasqua per Taste Abruzzo


Il mio secondo post per Taste Abruzzo mi ha spinto a preparare un cibo 
che non è mai approdato su questo blog, la carne. 

L'ho fatto perchè volevo mettermi alla prova e soprattutto perchè tengo a questa deliziosa ricetta abruzzese come ai miei ricordi legati alla Pasqua trascorsa per molti anni a casa dei miei genitori.
 
Date uno sguardo anche al menù che ho proposto, è molto ricco lo so, ma le grandi quantità sulla tavola pasquale a casa nostra sono sempre servite per avere tutto pronto per il pic-nic del giorno dopo e trascorrere un allegro lunedì dell'Angelo in montagna!


chissà che non venga voglia anche a voi di pensare per tempo a cosa preparare per celebrare il risveglio della natura in tavola!


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03 marzo 2015

Flan di pecorino e gelatina di Montepulciano d'Abruzzo



Domenica 8 marzo il Castello di Semivicoli della famiglia Masciarelli 
inaugurerà la nuova stagione con un evento imperdibile
"Dire, fare... degustare"
ed io ci sarò

Mi concedo poche cose al di fuori di quelle che voglio condividere con i miei bambini, 
ma questa volta, invitata dalle donne del progetto Taste Abruzzo
(del quale da poco più di un mese faccio parte anche io, ehehehe) 
ho catturato al volo l'occasione di trascorrere poche ore 
in un luogo assolutamente suggestivo perchè io amo sognare.


Per ricordarmi di questo evento ho preparato una ricetta che avevo in mente da molto tempo,
che sarebbe rimasta sepolta ancora per molto, o conoscendomi, per sempre. 


E' sempre così con me, le idee dormono sui quaderni che si alternano, 
e solo il bacio di un'occasione folgorante le può risvegliare.


Perciò eccola, una gelatina di vino nero, Montepulciano d'Abruzzo, che preparo da molto tempo, ogni volta aromatizzandola in maniera diversa. 
Sono solita abbinarla ai formaggi e così ho pensato di preparare un delizioso flan di pecorino semi-stagionato, niente di più appropriato. 
Ma voi potreste suggerirmi tante altre variazioni del tema...


Ricetta del flan di pecorino

(3 porzioni)

2 uova 
2 tuorli
60 g di pecorino semi-stagionato
20 g di burro
10 g di farina
noce moscata
pepe
sale


Amalgamate le uova ai tuorli e aggiungete un pizzico di pepe macinato, 
un po' di sale e un po' di noce moscata grattugiata. 
Sciogliete a bagnomaria il pecorino con il burro. Questa per me è la parte più difficile, sembra sempre che non si fondano, occorre un po' di tempo perchè all'inizio vi sembrerà che si separino, ma voi aspettate che il composto sia sciolto per bene, come la consistenza di una fonduta. 
A questo punto aggiungete al formaggio fuso il composto di uova (togliete dal bagnomaria) e man mano unite la farina. 
Versate negli stampini imburrati e lasciate in frigo a rassodare per 1 ora.
Cuocete a 190° ventilato per 15 minuti. Sformate e servite.

 

Ricetta della gelatina al Montepulciano

300 ml di vino 
150 g di zucchero
10 g di pectina 2:1

Mettete tutti gli ingredienti in un pentolino e dal momento del bollore fate bollire 3 minuti. 
Invasate in un barattolo sterilizzato e chiudete ermeticamente quando è ancora liquida e bollente. 
Lasciate a temperatura ambiente e quando si è raffreddata fate rassodare in frigo per una notte.
Una volta aperta conservatela in frigo e consumatela entro pochi giorni.
Questa ricetta può essere personalizzata aggiungendo della cannella o zeste di limone; se la provate con vino bianco provate ad unire qualche stella di anice stellato.




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03 febbraio 2015

Sciroppo per la tosse [fatto in casa] e una nuova collaborazione


Oggi, 3 febbraio, si celebra San Biagio protettore della gola e qui, in Abruzzo, sono molti i paesi che invocano la sua benedizione attraverso la preparazione e il consumo collettivo di pani e dolci tipici,  cibo rituale che assume forme e consistenze molto diverse da provincia a provincia.

Ho voluto rendere omaggio a San Biagio con una ricetta sconosciuta, trovata per caso in un libro di cucina contadina di cui ho perso le tracce: è uno sciroppo che aiuta a calmare la tosse e fidatevi, lo do anche ai miei bambini per quanto sia naturale.

Inauguro così, con uno sciroppo, la mia collaborazione con un progetto di valorizzazione della mia regione, della sua cucina, della sua gente e delle sue tradizioni "Taste Abruzzo: dove il sapore incontra la natura" interamente progettato, gestito e curato da foodblogger abruzzesi.

Da oggi mi troverete anche lì, ogni mese, con una ricetta tipica della mia regione, ma ora vi lascio alla lettura della storia legata a questo sciroppo contro la tosse fatto in casa.



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01 gennaio 2015

Masala Chai



 E così sei arrivato 2015!

Non ho pensato molto a te durante le scorse settimane, 
piuttosto mi sono goduta il presente e come al solito ho vissuto alla giornata 
cercando di trarre il massimo da quello che avevo al momento.


Forse però è arrivato il tempo di fare dei piani, 
e di trasformare i buoni propositi in azioni vere e proprie, 
perchè questo sarà il mio anno personale 4
un anno di lavoro intenso, di basi concrete e di disciplina!
  

Conoscendomi non sarà affatto facile, 
mi perdo sempre nella trama di mille cose da fare, milioni di progetti che mi appassionano,
nuove scoperte e poi... non termino mai nulla!
 

Per questo motivo ho bisogno di riflettere,
e di cominciare a studiare un piano concreto,
perchè stavolta l'improvvisazione non mi salverà!


Un Masala Chai preparato con le spezie giuste invece sì che mi salverà,
mi aiuterà a prendere il giusto distacco dalle decisioni da prendere 
e mi regalerà pause rigeneranti.

Ci prendiamo un pausa insieme?


Ringrazio di cuore la mia insegnante di yoga, Antonella, per avermi fatto conoscere questo meraviglioso the e per avermi regalato dal suo ultimo viaggio in India le spezie giuste. 
Ti sono grata



MASALA CHAI

the nero in foglie (meglio se ha foglie arrotolate come palline, ma io non l'ho trovato)

Preparo il mix di spezie triturandole insieme in eguale misura (ad esempio un cucchiaino per spezia), tranne per l'anice stellato che trovo molto intenso e che uso in quantità inferiore

[pochissimo] anice stellato
chiodi di garofano
zenzero fresco grattugiato
cannella in stecche
semi di cardamomo

Quando preparo il Masala Chai aggiungo un cucchiaino di the nero ad uno di spezie triturate e le metto in un filtro. Lascio in infusione nell'acqua bollente per cinque minuti, unisco un cucchiaio abbondante di zucchero di canna e del latte intero in misura molto ridotta rispetto alla quantità di the.
Ho provato la versione ufficiale, ma preferisco questa appena descritta che è più leggera per me.

Ecco invece la ricetta più conosciuta, forse quella vera perchè in realtà, nel filtro, il the non ha la possibilità di esplodere nel gusto come in quest'altro modo:
 bollite le spezie nell'acqua per un paio di minuti, aggiungete in un secondo momento il the, lasciando bollire ancora fino ad aggiungere lo zucchero e il latte e completando cuocendo un ultimo minuto, filtrando e servendo.

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24 dicembre 2014

Ghirlanda di ferratelle al panpepato


Qualunque previsione meteo abbiate ascoltato in questi ultimi giorni non vale più, sappiatelo,
se aspettavate la neve e siete già pronti per affrontarla ecco che arriverà una tempesta, siatene certi!
Come faccio a prevederlo?

Ho postato due ricette in di due settimane...  da record!




Non potevo mancare e non farvi i miei migliori auguri 
per queste feste che chiuderanno il 2014.
E gli auguri ve li faccio a modo mio, 
con quello strano modo di aggiungere alle cose che conosco bene un pizzico di novità,
perchè non si ripetano allo stesso modo, perchè non siano scontate,
perchè, come un libro e come ogni volta che leggo,
possano dare sempre una nuova opportunità.




Non è ancora tempo di fare i bilanci di questo splendido e difficile anno, 
voglio scatenare un evento meteo ancora più imprevedibile e postare prima di fine anno,
nel frattempo vi lascio questa idea per decorare la vostra casa o la tavola di Natale con una semplice ghirlanda di ferratelle al panpepato.
Adesso il Natale può arrivare! Auguri!




RICETTA PER FERRATELLE DOLCI AL PANPEPATO

2 uova
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
6 cucchiai di farina 00
1 cucchiaino di cacao amaro in polvere
La buccia grattugiata di una arancia non trattata
2 cucchiaini di spezie pronte per lebkuchen 
(ottenute come ho fatto io macinando  insieme:
2 cucchiai di cannella, 2 cucchiaini di chiodi di garofano, mezzo cucchiaino di noce moscata, mezzo cucchiaino di pepe nero, mezzo cucchiaino di cardamomo, mezzo cucchiaino di coriandolo, mezzo cucchiaino di anice stellato,  un cucchiaino di zenzero in polvere)


Sbattete energicamente le uova con lo zucchero e quando saranno gonfie aggiungete l'olio di oliva e amalgamate. Unite il cacao, le spezie e la buccia d'arancia, continuate ad amalgamare, man mano aggiungete la farina poco per volta fino ad avere una consistenza non troppo densa, nè troppo liquida.
(se troppo liquida aggiungere altra farina)

Scaldate il ferro (io ho usato il modello manuale non elettrico prodotto dalla CBE ELETTRODOMESTICI) e usate l'impasto versando ogni volta mezzo cucchiaio di composto.

Intanto avrete creato una ghirlanda in questo modo: formate con della carta forno un po' stropicciata un cerchio, fermatelo con i punti di una spillatrice e rivestite con della carta di alluminio. Avrete a questo punto una ciambella. Foderatela con feltro o nastro di raso rosso. Per fermare le ferratelle io ho usato degli spilli da sarta precedentemente sterilizzati (non occorre se deciderete di non consumarle... ma sarà molto difficile)

Buone Feste!
 

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10 dicembre 2014

Minestra di cardi e polpettine di carne



Il Natale

Questa ricorrenza scatena in me sentimenti contrastanti,
i ricordi sereni d'infanzia si alternano a sensazioni tristi e dolorose più recenti, e come in una lenta danza di fiocchi di neve, questi pensieri misti a ricordi scendono sedimentandosi ovunque,
in ogni spazio del mio esistere.


Se ripenso a quando ero bambina mi rivedo vicino al tavolo della cucina intenta a preparare i dolci, soprattutto in occasione delle feste. 
Le ricette salate invece, erano segrete e proprio per questo oggi assumono per me un doppio valore.
 Delle ricette festive salate, infatti, ricordo solo il sapore e il profumo e credo di non aver mai visto come si preparassero.

 Tra questi sapori segreti ce n'è uno che mi lega al Natale più di ogni altra cosa, 
si tratta di un piatto della tradizione abruzzese:
il "brodo di cardone", che molti conoscono anche con il nome di "minestra di cardi"

Ricordo che mia madre si anticipava per tempo perchè la pulizia dei cardi richiede molto lavoro, ma mai più di due giorni prima! 
Così in quei giorni prima del pranzo in cui i parenti sarebbero venuti a trovarci dalla capitale c'era un gran caos in cucina e tutte le preparazioni erano sospese in un limbo, prima di trovare la loro forma ed essenza perfetta solo davanti ai commensali, su una tovaglia rossa.






Mia madre non è abruzzese, non le ho mai chiesto se conoscesse questa ricetta anche prima di sposarsi e venire a vivere dove siamo rimasti, 
ma questo piatto lo ha sempre cucinato magistralmente e sembrerebbe appartenerle da sempre.



La minestra di cardo e polpettine di carne ancora oggi non può mancare 
sulla tavola del nostro Pranzo di Natale, così come non manca sull'albero il pettirosso che nei racconti da bambina era andato ad assistere alla nascita di Gesù nella notte Santa.

Quest'anno, in occasione del contest di Taste Abruzzo"It’s Xmas Time", ho pensato di arricchire il brodo di cardone introducendo nella ricetta un infuso di stimmi di zafferano, che si sposano molto bene con il gusto già ricco di questa minestra così unica.

Provatela, il suo profumo inebrierà i vostri giorni di festa.


Con questa ricetta partecipo al
“Taste Abruzzo, it’s Xmas Time!” il 1° contest culinario di Taste Abruzzo, dove il sapore incontra la natura dedicato alla Cucina delle Feste.

Taste abruzzo it's xmas time!


Ricetta per la MINESTRA di CARDI e POLPETTINE DI CARNE
(per 6 persone)

Per il brodo
  • 1 grande cardo gobbo (o 1/2 kg di cardo già pulito e tagliato in pezzetti piccoli)
  • 1 limone
  • 4 uova
  • un cucchiaio di sale grosso
  • 4 o 5 litri di brodo preparato con vegetali (tre grosse carote e poca cipolla) e carne mista (gallina, agnello, manzo)
  • 1 cucchiaino di stimmi di zafferano lasciati in infusione in mezzo bicchiere del brodo preparato e caldo, per un'ora
Per le polpettine
  • 300 g di carne macinata di manzo
  • 2 uova
  • sale
Pulite i cardi togliendo le coste più dure e i filamenti, tagliateli a tocchetti piccoli ed immergeteli in acqua fredda con il succo del limone. Dopo un'ora lessateli in acqua leggermente salata (un cucchiaio di sale grosso). 

Nel frattempo preparate le polpettine con la carne macinata, le uova e il sale e tenetele da parte.

Tagliate le carote (bollite nel brodo) in tocchetti e mettete da parte.

Quando i cardi saranno al dente scolate l'acqua di cottura (che risulterà amara) e tuffateli in acqua fredda. Lasciate qualche minuto e nel frattempo iniziate a scaldare il brodo che avrete precedentemente preparato.
 
Intanto sbattete le uova, mescolandole al pecorino grattugiato.

Aggiungete ora il cardo (scolato per bene dall'acqua fredda) al brodo bollente e continuate la cottura, versate anche le polpette nel brodo poche per volta, i pezzetti di carota, regolate di sale se necessario, mescolate e portate a bollore.

Quando il cardo sarà cotto (morbido come il sedano cotto, ha la stessa consistenza) aggiungete le uova sbattute e girate ancora fino a farle rapprendere in una "stracciatella".

Poco prima di servire spegnete il fuoco e versate nella minestra il mezzo bicchiere di brodo dove avrete messo in infusione gli stimmi di zafferano. Girate con cura, aspettate qualche minuto e impiattate la minestra calda.

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21 agosto 2014

Centrifugati di frutta e verdura



Amo le "non ricette"
si avvicinano sempre di più a quella semplicità di vita che cerco da tempo


Le letture di questa estate in ambito culinario mi hanno portato a considerare nuove idee
piene di colore,
con pochi ingredienti e quasi sempre semplici,
con una cottura attenta e a volte minima


per godere di più della vita senza perdere nulla
per riprendere quello spazio che avevo negato ai bambini


Ho rispolverato la mia centrifuga, troppo spesso sottovalutata, 
ottima per consumare verdure e frutta fresca che in estate abbondano e rischiano di trasformarsi nelle solite conserve.


Vi lascio qualche idea, ma potrete seguire i vostri gusti e scegliere le combinazioni migliori per voi perchè questo è proprio il bello delle "non ricette"


CENTRIFUGATI di FRUTTA E VERDURA

Carote (2 medie)
Lime (il succo spremuto di 1)
    [io ho centrifugato anche la buccia]
Mele (2)
Zenzero (3 cm, sbucciato)

***

Cetrioli 2
Lime (il succo spremuto di 1)
[io ho centrifugato anche la buccia]
***

Ananas (metà, fresca)
Lime (1)
Mele (2 piccole)
Pesche (1)
Provatelo anche con il melone al posto delle pesche

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