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Cucinalkemika. Laboratorio di pensieri tramutati in cibo

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20 agosto 2017

Latti da mangiare 3.0: il mio menù al profumo di mare


Donde frente al mar, la felicidad resulta una idea sencilla
Di fronte al mare, la felicità è un'idea semplice
 Jean-Claude Izzo, Chourmo



Quante volte, seduta in silenzio davanti al mare, ho provato questa sensazione così ben descritta in pochi tratti, come una pennellata, nel romanzo di Jean-Claude Izzo.

Chi è nato e vive sul mare può capirne davvero l'essenza, perchè non può che sentirne all'interno la forza, il richiamo continuo, il vento che ne trasporta l'odore inconfondibile soprattutto in inverno, quando un po' si dimentica.
 
Dall'Adriatico all'Oceano Pacifico passando per l'Atlantico nei numerosi viaggi la sensazione è sempre stata la stessa, fermarsi su una spiaggia, su una roccia o dietro un oblò sporco di sale e guardare la sua immensità, perdere il senso del tempo, annullare la visione dell'orizzonte e guardare oltre i suoi colori, affogando i pensieri nelle infinite sfumature di verde/blu, 
ed è così che "ho sempre trovato la felicità nelle cose semplici".


Realizzare un menù per il contest "Latti da mangiare 3.0" organizzato dalla storica fattoria toscana dal XIII secolo Il PALAGIACCIO nel quale era possibile scegliere l'abbinamento dei tre tagli di formaggio ricevuti in omaggio abbinandoli con elementi del mare o del bosco, per me è stato immediato pensare al mare.

Ricordando i miei tuffi tra le sue onde mi sono immersa e ho immaginato di arrivare a toccare il fondale per raccogliere i suoi più grandi tesori, i frutti racchiusi nelle conchiglie di madreperla.

Sono nati così gli scrigni al BLU MUGELLO, un erborinato dalla buccia commestibile che ha accompagnato il sapore della zucca e delle cozze al suo interno.



Nella mia "visione" sono riemersa e sono stata avvolta dalla bianca spuma marina, trasformata nella realtà in un fresco gelato al GRAN MUGELLO, senza uova e senza l'uso della gelatiera, abbinandolo al limone e qualche goccia di miele millefiori.



Avevo pensato di realizzare inizialmente questo gelato con il FIOR di MUGELLO, ma all'assaggio non ne sono più stata certa per via dell'intensità maggiore del suo sapore. Utilizzare il Gran Mugello dal gusto più equilibrato ha permesso al gelato di assumere un naturale e lieve sentore di noce moscata.
 
Del gelato salato sono stata folgorata assaggiando il gusto "Pere e Grana Padano" e "Pecorino e miele d'acacia" nella scorsa degustazione, avendo anche letto che Michel Roux, nel suo libro "Uova", ne aveva inventato una versione al Camembert negli anni '60 come digestivo per pulire il palato accompagnandolo con biscottini al formaggio, mentre io ho preferito servire il gelato accompagnandolo con cialde al lime e paprika.




Delle infinite possibilità di combinare elementi di mare e di terra avevo già parlato e sentivo da tempo le grandi potenzialità di questa cucina; osare con il formaggio è stato inizialmente difficile da immaginare, ma una volta realizzate queste ricette i mie dubbi si sono sciolti nell'immediato.



E' nato così il mio menù dove il profumo di mare incontra il Mugello, un antipasto e un dolce, per la fattoria IL PALAGIACCIO che ringrazio per avermi dato questa occasione utilizzando i suoi preziosi formaggi con il contest  
"Latti da mangiare 3.0"


Scrigni al Blu Mugello ripieni di zucca e cozze

 


INGREDIENTI:
(con questa dose si realizzano circa 60 gusci) 


Per gli scrigni 

200 g di farina 00
70 g di burro salato
80 ml di acqua ghiacciata
mezzo cucchiano di sale fino
50 g di Blu Mugello

Per preparare i gusci accendere la piastra delle noci (la mia è elettrica) e farla scaldare fino a temperatura. Intanto inserire la farina, il burro, il sale e l'acqua ghiacciata in un robot da cucina ed impastare per pochi secondi. Estrarre l'impasto (molto elastico) e aggiungere con le mani il BLU MUGELLO tagliato a piccoli pezzetti. Amalgamare finchè la pasta non cambia colore, aggiungendo pochissima farina se è nel frattempo diventato un po' appiccicoso. Formare delle palline di circa 3 grammi e cuocerle nella piastra fino a terminare l'impasto. Lasciarle raffreddare e se non devono essere farcite nell'immediato conservarle in una scatola di latta ben chiusa.


Per la farcitura
100 g di zucca cotta
2 cucchiai di yogurt greco
cozze (tante quanti sono gli scrigni da farcire)
due spicchi di aglio
olio extravergine di oliva
prezzemolo
sale

Pulire per bene le cozze, versarle in una pentola con poca acqua e chiudere con il coperchio facendole cuocere per un po' dopo che si saranno aperte. 
Lasciarle raffreddare e successivamente toglierle dai gusci.
Versare la zucca precedentemente cotta in un piatto (al forno, sbollentata per poco tempo in acqua salata oppure al vapore) e schiacciarla con una forchetta, eliminando l'acqua in eccesso. In una padella versare qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva e due spicchi di aglio in camicia schiacciati leggermente, fare soffriggere per pochi minuti. Abbassare la fiamma, togliere l'aglio e versare le cozze già pulite facendole dorare leggermente. Unire la zucca schiacciata e il sale, girate con un cucchiaio di legno per amalgamare il tutto molto delicatamente.
 Mettere in un piatto e lasciare raffreddare per bene. 
Quando la zucca e le cozze saranno raffreddate unire due cucchiai di yogurt greco e il prezzemolo tritato.

Formare gli scrigni raccogliendo con un cucchiaino un po' del composto di zucca e cozze e farcire metà guscio chiudendo con l'altro. Questo antipasto va servito subito, la farcitura rovinerebbe la friabilità dei gusci se inserita troppo tempo prima.


Gelato al Gran Mugello, limone e miele millefiori




INGREDIENTI (per 4 persone)

Per il gelato

250 g di panna fresca 
100 ml di latte
125 g di Gran Mugello
la scorza di due limoni non trattati
un cucchiaio di Miele Millefiori


Far bollire a fuoco basso il latte e la panna con la buccia di un limone tagliata a pezzi grandi (solo la parte gialla). Grattugiare o tritare in piccoli pezzi il GRAN MUGELLO e versarlo nel latte bollente dopo aver tolto la buccia di limone. Girare e far sciogliere il formaggio. Frullare con il minipimer e filtrare la crema ottenuta. Lasciare raffreddare.
Versare il composto in un contenitore adatto e mettere in freezer per un'ora. 
Riprendere il composto, movimentarlo con un cucchiaio e montarlo con le fruste finchè non diventa spumoso. Aggiungere delicatamente la buccia grattugiata dell'altro limone e amalgamare. Mettere di nuovo in freezer per un'ora. Servire nelle coppette con un filo di miele millefiori e una cialda al lime e paprika.



Per le cialde al lime e paprika

50 ml di vino
25 ml di olio di semi
farina q.b.
la punta di un cucchiaino di paprika dolce
buccia grattata di un lime
sale


Far scaldare le piastre per le cialde.
In una ciotola versare il vino, l'olio, il sale e la buccia grattugiata del lime. Amalgamare e aggiungere pian piano la farina setacciata con la paprika fino ad ottenere una consistenza non troppo fluida ma nemmeno dura.
Quando le piastre hanno raggiunto la temperatura ottimale, ungerle con un po' di olio di oliva spennellandole con un pennello da cucina e versare un cucchiaio di impasto. Le cialde sono pronte quando dalle piastre non si vedrà più uscire il vapore, per quelle salate occorre sempre un po' più tempo di cottura rispetto alle dolci. Si conservano per alcuni giorni in una scatola di latta ben chiusa.





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24 dicembre 2014

Ghirlanda di ferratelle al panpepato


Qualunque previsione meteo abbiate ascoltato in questi ultimi giorni non vale più, sappiatelo,
se aspettavate la neve e siete già pronti per affrontarla ecco che arriverà una tempesta, siatene certi!
Come faccio a prevederlo?

Ho postato due ricette in di due settimane...  da record!




Non potevo mancare e non farvi i miei migliori auguri 
per queste feste che chiuderanno il 2014.
E gli auguri ve li faccio a modo mio, 
con quello strano modo di aggiungere alle cose che conosco bene un pizzico di novità,
perchè non si ripetano allo stesso modo, perchè non siano scontate,
perchè, come un libro e come ogni volta che leggo,
possano dare sempre una nuova opportunità.




Non è ancora tempo di fare i bilanci di questo splendido e difficile anno, 
voglio scatenare un evento meteo ancora più imprevedibile e postare prima di fine anno,
nel frattempo vi lascio questa idea per decorare la vostra casa o la tavola di Natale con una semplice ghirlanda di ferratelle al panpepato.
Adesso il Natale può arrivare! Auguri!




RICETTA PER FERRATELLE DOLCI AL PANPEPATO

2 uova
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
6 cucchiai di farina 00
1 cucchiaino di cacao amaro in polvere
La buccia grattugiata di una arancia non trattata
2 cucchiaini di spezie pronte per lebkuchen 
(ottenute come ho fatto io macinando  insieme:
2 cucchiai di cannella, 2 cucchiaini di chiodi di garofano, mezzo cucchiaino di noce moscata, mezzo cucchiaino di pepe nero, mezzo cucchiaino di cardamomo, mezzo cucchiaino di coriandolo, mezzo cucchiaino di anice stellato,  un cucchiaino di zenzero in polvere)


Sbattete energicamente le uova con lo zucchero e quando saranno gonfie aggiungete l'olio di oliva e amalgamate. Unite il cacao, le spezie e la buccia d'arancia, continuate ad amalgamare, man mano aggiungete la farina poco per volta fino ad avere una consistenza non troppo densa, nè troppo liquida.
(se troppo liquida aggiungere altra farina)

Scaldate il ferro (io ho usato il modello manuale non elettrico prodotto dalla CBE ELETTRODOMESTICI) e usate l'impasto versando ogni volta mezzo cucchiaio di composto.

Intanto avrete creato una ghirlanda in questo modo: formate con della carta forno un po' stropicciata un cerchio, fermatelo con i punti di una spillatrice e rivestite con della carta di alluminio. Avrete a questo punto una ciambella. Foderatela con feltro o nastro di raso rosso. Per fermare le ferratelle io ho usato degli spilli da sarta precedentemente sterilizzati (non occorre se deciderete di non consumarle... ma sarà molto difficile)

Buone Feste!
 

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22 luglio 2014

Semifreddo in cialda (DIY)


Cosa mi accada quando accendo una biscottiera CBE non so spiegarlo.
Il fascino di lavorare un impasto semi liquido e cristallizzarlo plasmandolo in una forma 
è surreale.


C'è l'intero universo in questo mondo che affonda le radici in un tempo immemore e
tutti gli elementi della natura concorrono a dare vita a tali forme.


Così è l'acqua, nelle vesti dell'olio e delle uova;

la terra, con la farina e con lo zucchero; 

il fuoco delle piastre roventi;

infine l'aria che asciuga e conserva.


E mentre ti perdi ad ammirarle, così leggere,
un'altra idea ti spinge a celebrarle fino in fondo.


Preparare un semifreddo per arricchirle e poi...


perderti con le meravigliose decorazioni, granelle, meringhe e biscotti di CakeDeco
per vestirle a festa


Di queste due donne [CakeDeco], imprenditrici della mia terra, voglio parlarvi nel prossimo post,
raccontandovi come le ho conosciute e sono sicura che le adorerete come ho fatto io sin da subito.
 

Ora invece vi lascio alle cialde, a questo modo nuovo di guardare ad un dolce antico,
le ferratelle (cancellate, neole, pizzelle...), con un'idea in più.

Seguitemi, perchè ne ho ancora molte da farvi assaggiare!
 
 





Ricetta del semifreddo in cialda [fai da te]


Per le cialde

2 uova intere
6 cucchiai di zucchero semolato
6 cucchiai di olio di semi
2 cucchiai di vino bianco dolce moscato (o liquore, anche limoncello)
farina tipo 0 quanto basta

Sbatti le uova con lo zucchero, aggiungi il vino e l'olio e amalgama per bene. Unisci la farina pian piano finchè non avrai la consistenza di una pastella non liquida, che cada a nastro dal cucchiaio.
Fai scaldare la biscottiera CBE e ungi le piastre con poco olio di oliva.
Versa il composto mezzo cucchiaio per volta, arrotola in fretta attorno al manico di un cucchiaio di legno mentre le cialde sono ancora calde; dopo pochi secondi prenderanno la forma desiderata.

[se non le consumi subito conservale in una scatola di latta ben sigillata]
 

Per il semifreddo
1)
 100 g di albume
40 g di zucchero

Monta per bene l'albume con lo zucchero con uno sbattitore elettrico.

2) 
Intanto...
40 ml di acqua
160 g di zucchero

... metti in un pentolino l'acqua e lo zucchero e fai bollire a fuoco basso finchè arriveranno ad una temperatura di 121° (se non hai un termometro regolati così: dopo 3 o 4 minuti dall'inizio del bollore vedrai delle grandi bolle bianche, non aspettare oltre altrimenti diventerà caramello), spegni il fuoco e versa a filo il composto sull'albume mentre continui a montare. 
Monta questa meringa con lo sbattitore finchè non si sarà raffreddata.

Ora...
3)
500 ml di panna
Monta la panna ben ferma e aggiungila al composto di meringa senza farli smontare.
 
Aggiungi scaglie di cioccolato, farina di cocco, cacao amaro in polvere, amaretti, frutta fresca, cannella, qualunque cosa prefersci per aromatizzare la base neutra e riempi le cialde, posizionale in freezer per una mezz'ora.

4)
Per la decorazione

150 g di cioccolato fondente al 70%
Decorazioni CakeDeco

Fai fondere il cioccolato a bagnomaria e copri l'estremità delle cialde, decora prima che il cioccolato solidifichi e rimetti in freezer fino al momento di servire.


E qui vi lascio anche lo Spot che la CBE ha realizzato e al quale ho collaborato nella realizzazione dei prodotti che vedrete in video (una delle più belle giornate trascorse in questo lungo inverno)
Buona Visione!

                          





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10 aprile 2014

Pastiera napoletana Pret a Manger


A volte mi chiedo cosa accadrebbe se un giorno perdessi ogni cosa. 
Se, insomma, tutto quello che mi circonda mi venisse sottratto o se io stessa dovessi abbandonarlo per causa di forza maggiore.
Se questo giorno non fosse poi così lontano,
se potessi scegliere di portar via con me alcune cose e salvarle, cosa farei?


Ho pensato di stilare una lista per capire quali e quante sono le cose di cui avrei bisogno: alcuni libri di cucina, un paio di quadri, una scultura, una tovaglia bianca ricamata, il cesto del pic-nic con il set di piatti e bicchieri e posate, uno zaino, pentole varie, 
la macchina fotografica, scarpe, vestiti, qualche giocattolo e bla bla bla... una serie infinita di cose. 


E se avessi poco spazio per riaccoglierle in un qualche luogo o se non potessi trasportarle?
di nuovo lista: alcuni libri di cucina, un paio di quadri, una scultura, una tovaglia bianca ricamata, il cesto del pic-nic con il set di piatti e bicchieri e posate, uno zaino, pentole varie, 
la macchina fotografica, scarpe, vestiti, qualche giocattolo e bla bla bla... una serie infinita di cose.


Una sola cosa non mi farei mancare: 
un uovo di Pasqua

di quelli belli, con la carta color argento. Dentro vorrei che ci fosse un regalo grandioso: 
una nuova possibilità, perchè ovunque andrei mi basterebbe poco, anzi nulla per ricominciare, solo l'opportunità di vivere una vita intera con le persone che amo. 



Vi auguro una Pasqua serena e vi lascio con questa ricetta: 
una mini pastiera napoletana in un guscio di delicata frolla. 

Questa idea nasce dalla mia collaborazione con la CBE Elettrodomestici della quale mi diverto a sperimentare tutti i formati di biscottiere che annualmente "sforna".

Se volete sapere chi sono i miei meravigliosi amici della CBE, Marco, Antonietta e Mirella, leggete questa bellissima intervista, rimarrete colpiti da tutto quello che questi "ferri" riescono a realizzare!




E come dice Viola, con questa ricetta partecipo al Finger food Contest "In un sol Boccone" 
(per i dettagli cliccate sul banner)
PERONI


RICETTA PER LA PASTIERA NAPOLETANA PRET A MANGER
[GUSCI DI NOCE CON RIPIENO DI PASTIERA]

Per i gusci di noce (dose per 90 gusci)

200 g di farina 00
100 g di margarina
50 g di zucchero semolato
1 uovo
1/2 cucchiaino di lievito in polvere per dolci
1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia

Per il ripieno (farcia alla pastiera napoletana)

120 g di grano cotto
70 ml di latte
10 g di burro
10 g di zucchero


100 g di yogurt greco compatto intero
1 uovo
70 g di zucchero
1 cucchiaio di fecola di patate (20 g)
1/2 fiala di aroma millefiori
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
la buccia di un limone grattuggiato
due cucchiai di canditi a piacere tagliati in pezzi molto piccoli (facoltativo)



Per prima cosa bisogna preparare i gusci di noce.
Montate la margarina con lo zucchero aiutandovi con le fruste. Unite l'essenza di vaniglia e l'uovo e amalgamate finchè l'uovo non si è assorbito. Aggiungete ora la farina setacciata con il lievito e impastate fino a formare un panetto che lascerete in frigo per mezz'ora avvolto nella pellicola.
15 minuti prima di riprendere l'impasto fate scaldare la piastra per le noci, io uso quella elettrica della CBE Elettrodomestici (http://www.cbeelettrodomestici.it/), ungetela un po' e quando è rovente preparate delle palline (il peso di ciascuna pallina deve essere di circa 3 grammi) con l'impasto che avrete tolto dal frigo. Potete preparare i gusci anche un paio di giorni prima, l'importante è onservarli in una scatola di latta ben chiusa perchè rimangano fragranti.

Per preparare il ripieno di pastiera napoletana fate bollire per 10 minuti su fuoco dolce il grano, il latte, il burro e lo zucchero. Intanto sbattete l'uovo con lo zucchero e aggiungete la buccia del limone grattugiato. Unite il composto di uovo e zucchero a quello di grano e continuate a girare amalgamando tutto su fuoco dolce. Aggiungete la fecola e continuate a girare finchè la crema comincerà ad addensare. Unite la cannella e l'aroma millefiori e, se volete, i canditi. Aggiungete ora lo yogurt ed amalgamate per bene. Il composto deve essere cremoso e deve potersi prelevare con un cucchiaio. 

Prelevate la farcia con un cucchiaino e unite i gusci di noce. Disponeteli su un piatto, cospargeteli di zucchero a velo, ora la pastiera monoporzione è pronta!

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24 dicembre 2013

Mele al forno con miele e Montepulciano d'Abruzzo


Sta terminando un altro anno
e per quanto non mi piaccia ammetterlo sono molto stanca.
Durante questi mesi mi hanno accompagnato mille pensieri
ma anche tante soddisfazioni e sogni che pian piano si stanno realizzando.

Tutto richiede molto impegno, tanta presenza, diplomazia, studio, competizione
 mentre cerco con tutte le forze di tendere ad una vita più semplice, 
liberandomi dagli eccessi materiali e mentali.

Questo andare controcorrente mi stanca, anche se non è di "andare" che posso parlare.
Io resto lì, in piedi,
in mezzo alla corrente e guardo scorrere questa vita frenetica che non mi appartiene.


 
Per il nuovo anno mi auguro quattro semplici cose

Amare
Pregare
 Lavorare
 Mangiare


Vi auguro un Sereno Natale ed un nuovo anno, intenso, come me lo aspetto io
 
AUGURI


E con i miei auguri vi lascio questa "non ricetta"

MELE AL FORNO CON MIELE E MONTEPULCIANO D'ABRUZZO

Mele Golden
Miele 
Vino rosso (Montepulciano d'Abruzzo)
Cannella
Zucchero a velo
Mirto essiccato
 

Lavare per bene le mele ed asciugarle. 
Togliere il torsolo con il levatorsolo e disporle su una teglia ricoperta di carta forno.
Versare nel foro praticato tanto miele fino ad arrivare alla sommità dei frutti 
(non importa se uscirà dal basso e si spargerà sulla teglia).
Versare del vino rosso (mezzo bicchiere per mela) sulle mele e nella teglia.
 
Infornare in forno caldo per 30 minuti a 200° ventilato.
Quando le mele saranno cotte (saranno gonfie e ricche di schiuma in superficie) 
spegnere il forno e lasciarle riposare qualche minuto.
 
Aprire il forno, togliere la buccia dai frutti, che nel frattempo si sarà staccata, 
raccogliere con una paletta le mele e impiattarle.
Con un cucchiaio recuperare dalla teglia la riduzione di vino che si sarà creata e versarla sui frutti.
Spolverizzare di cannella e zucchero a velo, decorare con qualche bacca di mirto essiccato.

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25 febbraio 2012

California Cheescake



Me lo dici ogni giorno e non sai aspettare. Per te non contano i classici "momenti giusti", le ricorrenze, le feste comandate, i manuali del bon ton. Tu sei così, un fiume calmo e lento che mi bagna, un fiume dove posso dissetarmi quando ho sete, dove rinfrescarmi, dove nuotare fino allo sfinimento senza mai annegare.

E in questa acqua torno come nel grembo di una madre, perchè sei così accogliente che mi hai ridato vita con il tuo respiro. 

A te non servono parole perchè mi parli con profondi occhi neri, con i tuoi abbracci ed i tuoi baci così teneri. Me lo dici con tutte quelle cose che fai per me e per la famiglia che abbiamo messo in piedi non senza soffrire e fare grandi rinunce e sacrifici. 

Ma il sacrificio più grande è starti lontana, mentre le nostre vite scorrono parallele durante il giorno, mentre inseguiamo le nostre certezze, mentre ci cerchiamo con la voce e col pensiero per tornare alla terra ferma e per sentirci a casa prima ancora che venga sera. 




Per noi non c'è 14 febbraio. San Valentino è ogni giorno, anche quando ci rinneghiamo, ci mettiamo in discussione, ci ignoriamo, perchè anche questo è amore, perchè amore non è perfezione.



A te, Andrea, che non sai aspettare, a te che ogni giorno non perdi occasione per alimentare questo fuoco che ci rinnova, a te ho legato il mio cuore che tracima, tracima di quell'amore che ogni giorno mi doni. 


Dal nostro ultimo meraviglioso e romantico viaggio a Milano

CALIFORNIA BAKERY CHEESCAKE 

Per la crosta
300 g di biscotti digestive
80 g di burro sciolto
1/2 cucchiaino di miele di acacia
1 pizzico di cannella
Per la crema
400 g di robiola (io ho usato il mascarpone)
300 g di ricotta fresca di mucca
200 g di zucchero
150 g di panna fresca
40 g di yogurt bianco intero

4 uova intere leggermente sbattute
la buccia grattata di un limone non trattato
1/2 baccello di vaniglia
1/2 cucchiaino di farina 00

Per la decorazione

Frutta a piacere (io frutti di bosco)
zucchero a velo

Scaldate il forno statico a 160°

Frullate insieme tutti gli ingredienti della crosta e lavorateli a mano, poi trasferiteli in una teglia a cerniera e ricoprite il fondo e i bordi della teglia con l’impasto (cercate di fare uno strato uniforme non troppo sottile). Io ho usato uno stampo a cerniera a cuore di 22 cm. Lasciate riposare mezz’ora in frigorifero.
Intanto setacciate la ricotta e mescolatela alla robiola (o mascarpone). Aggiungete lo zucchero, lo yogurt, la scorza di limone e i semi della bacca di vaniglia, poi unite le uova leggermente sbattute, la panna e la farina. Rovesciate la crema nella crosta ormai compatta e cuocete per 55 minuti.
Lasciate riposare e raffreddare a temperatura ambiente per tre ore. Passate in frigo per altre due ore.


Al momento di servirla toglietela un po' di tempo prima dal frigo (io solitamente 20 minuti) riempite la cavità che si sarà formata al centro (il dolce raffreddato tende ad abbassarsi) con frutta fresca a piacere (io ho usato more, lamponi, ribes e mirtilli).

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12 gennaio 2012

Torta/crostata di mele



Ve l'ho già detto che ho un nuovo convivente vero?  
Quando si convive bisogna venirsi incontro, chiunque ci sia dall'altra parte e qualunque spazio ti trovi a dividere. Figuriamoci dividere lo stesso corpo per nove mesi. 
Nonostante abbia già avuto questa meravigliosa esperienza della maternità, devo dire che i primi mesi sono comunque molto difficili e non ci si abitua. Ci sono una serie di dubbi ed incertezze che obiettivamente (col senno di poi!) non hanno alcun senso. Eppure ti assalgono e ti tolgono il sonno.
Ecco alle 4 in punto di ogni notte il mio piccolo convivente mi sveglia e mi mette a dura prova cercando di pensare alle cose più disparate fino a crollare quando ormai è ora della sveglia. 



A volte non mi sento più padrona del mio corpo, ma soprattutto dei miei gusti. Ora sono sull'onda anomala della verdura... camminerei anche sui carboni ardenti pur di mangiare verdura. Fortunatamente ci sono delle tregue, come in una sana convivenza, e qualche dolce me lo concede... certo che devono essere vicini ai suoi gusti, non sia mai! Allora ecco la frutta, perchè le creme non gli piacciono, che pure con sua sorella avevo attraversato il mio periodo fruttoso (e mangiavo pesche tutti i santi giorni). 



Mi sento di rassicurarlo, di dirgli che staremo bene, nonostante il periodaccio e le medicine indigeste, vorrei che sentisse questo corpo sicuro e accogliente come una fetta di calda e profumata torta di mele.

Vorrei che questo tempo passasse senza paure, cercando di sentire solo questa gioia che mi fa esplodere il cuore e mi fa sentire completa.




TORTA/CROSTATA DI MELE
(con questa dose ho preparato una torta da 28 cm e due mini tortine da 8 cm)

400/450 gr di farina 00
80 gr di zucchero
150 gr di burro
1 uovo
1 vasetto di yogurt bianco da 125 gr
la punta di un cucchiaino di essenza di vaniglia (o se vi piace buccia d'arancia)
1 bustina di lievito

***

4 mele (per la torta grande + 2 per le tortine piccole)
130 gr di zucchero
1 limone molto grande

Versate 400 gr della farina su una spianatoia, unite lo zucchero e iniziate ad impastare con il burro freddo. Aggiungete l'uovo e lo yogurt. Mentre sta per agglomerarsi l'impasto unite la vaniglia e il lievito setacciato. Se occorre altra farina aggiungetela. Stendete in due sfoglie e ponetene una sul fondo di una tortiera da 28 cm ricoperta di carta forno bagnata e strizzata. Sbucciate ed affettate le 4 mele e irroratele con parte del succo del limone. Disponete le mele sul fondo della torta e ad ogni strato versate a pioggia 100 gr dello zucchero. Ricoprite con l'altra sfoglia e sigillate. Usate il resto della pasta per fare altre due mini tortine con le due mele rimanenti, il succo di limone e i 30 gr di zucchero. 
Infornate a 180° per 30 minuti. (un po' meno per le altre due piccole torte)

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29 ottobre 2011

Tempo di vendemmia in Abruzzo: mosto cotto, scrucchiata e mostaccioli



La vendemmia nella mia zona si è da poco conclusa. 
L'ultimo prezioso bottino di uva Montepulciano, caricato sui carretti a motore, 
ha sporcato di colore le nostre strade invadendo l'aria di un intenso odore di mosto.
Al solo sentirlo, si sono riaccesi in me tanti ricordi legati a questo speciale ingrediente, che riempie ancora oggi le nostre case e ci fa tingere le mani di blu come vecchi tipografi.


Partendo da un solo ingrediente sono riuscita a realizzare tre diverse ricette legate alla tradizione abruzzese: la marmellata di uva detta "scrucchiata", il mosto cotto ed i mostaccioli.
Adoro le ricette della tradizione perchè sono "A fuoco lento" e ti consentono di prenderti lunghe pause tra un libro da leggere in piedi e un tè dentro il quale puoi far galleggiare i minuti.


Mentre sfogliavo il ricettario tra le prime pagine, alla ricerca delle antiche ricette di casa,
mi sono ricordata che proprio la ricetta dei mostaccioli me l'aveva data, ormai 20 anni fa, un mio carissimo amico, Carlo. 
Fino a pochi anni fa avrei potuto trovarlo sui libri o all'università, avrei citofonato a casa sua e sua mamma mi avrebbe accolta tra una storia e una risata 
tra gli antichi cimeli di una famiglia storica del nostro paese in attesa che lui uscisse dalla sua stanza.
 Ora per trovarlo devi andare dove il tempo è scandito solo dalla forza della natura.

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01 agosto 2011

CUPCAKES GELATO



Quale cibo mi rappresenta di più?
Direi decisamente un dolce.


E' la prima cosa che ho imparato a fare da bambina.
(la seconda è stata la pasta fatta a mano)


Sarei un dolce versatile e fresco, 
qualcosa che possa cambiare aspetto e gusto
senza mutare la sua essenza più vera, 
senza mutare il cuore.


Molti forse si fermerebbero all'aspetto esterno, 
coglierebbero piccole sfumature, 
senza darmi un'opportunità.



Altri invece mi metterebbero alla prova 
e scoprirebbero quanto ancora c'è in quel mondo
da scoprire.


A questi ultimi lascio che mi divorino piacevolmente fino alle briciole,
finchè si sentano appagati e sazi.


CUPCAKES GELATO 
(per 16 pezzi)

Avevo visto questa meravigliosa idea di cupcakes da Francesco, e l'avevo tenuta da parte in attesa di trovare delle piccole cialde gelato che si prestano bene a realizzare una forma non troppo generosa e stucchevole. Ho realizzato l'impasto di base recuperandolo dalla mia adorata Leila Lindholm nel libro "Pane, dolci e biscotti"e facendo piccole modifiche.

3 uova
170 gr di zucchero
50 gr di miele
1 bustina di vanillina o un cucchiaio di zucchero vanigliato
100 gr di burro fuso
100 ml di latte
210 gr di farina 00
2 cucchiaini di lievito in polvere
1 pizzico di sale
il succo di un limone

- cialde gelato già pronte
- gelato del gusto preferito

Montate lo zucchero, il miele, le uova e la vanillina finchè non avrete un composto piuttosto spumoso. Aggiungete il burro fuso, il sale e il latte ed amalgamate. Unite la farina e il lievito e continuate ad amalgamare gli ingredienti. Aggiungete il succo di limone e rimestate velocemente.
Versate due cucchiai di impasto nelle cialde e infornate a 180° per 20 minuti.
Sfornate, lasciate raffreddare e decorate con palline di gelato del gusto che preferite, magari bagnando un po' il cupcake con caffè o liquore o succo di frutta a scelta.






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28 luglio 2011

Albicocche sciroppate al limone e lavanda


Se l'amicizia è una forma d'amore 
allora a buon diritto posso essere considerata per molti un'amica,
 perchè io amo. 
Amo incondizionatamente. 
Non mi faccio domande, non mi assalgono dubbi, non giudico,  
perchè amo e non mi aspetto nulla.
 Per me questo è amore.


Tutto il resto è una mera convinzione di comodo, una finta impalcatura intorno al nulla, 
infatti alla prima incrinatura crolla come un castello di carte.

Quando ami un fiore, un animale, un uomo o una donna, un bambino, quando sei loro amico,
ti piace prendertene cura e in quel piacere trovi la gioia di questo amore.

Mi sono presa cura di queste albicocche che mi ha regalato la mia amica Matilda



Ricetta per le albicocche sciroppate al limone e lavanda


Ho preso una parte di acqua e il doppio dello zucchero (es. 100 ml di acqua+200 gr di zucchero) nel quale avevo fatto riposare per un paio di giorni dei fiori di lavanda lavati ed asciugati con cura.
  Ho unito allo zucchero e acqua la parte gialla della buccia di mezzo limone e
 ho fatto bollire lo sciroppo per pochi minuti.
Ho lavato le albicocche e le ho asciugate. Le ho messe in un barattolo senza schiacciarle e ci ho versato lo sciroppo precedentemente filtrato. Ho chiuso ermeticamente e ho fatto bollire il barattolo in una pentola piena d'acqua lasciandolo per 15 minuti dal momento dell'inizio del bollore. L'ho conservato al buio.
L'ho aperto dopo 20 giorni e lo conservo in frigo per una settimana. 


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Cucinalkemika. Laboratorio di pensieri tramutati in cibo

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